Comprendere lo sviluppo del contesto energetico di una città non è semplice, per questo sono state fatte numerose interviste ed indagine per individuare la strategia attuata fino ad oggi. Messina ha già iniziato un percorso di transizione energetica, sia con l’obiettivo di adattarsi alle linee guida, sia per offrire ai propri cittadini un contesto più vivibile e consapevole. Tanti sono, però, i passi che la città deve fare per entrare del tutto nel processo di transizione energetica e, per questo, è in fase di redazione un Documento Strategico per la Transizione Energetica che permetterà di porre le basi per la strategia green di Messina.

Il territorio comunale di Messina è come un laboratorio naturale per le energie alternative grazie alla costante presenza di sole, mare e correnti, elementi naturali che caratterizzano il territorio. La città ha zone Zps, Sic presenti in modo ampio e significativo che rappresentano caratteristiche delle quali tenere conto nell’ambito di uno sviluppo della Policy comunale per le energie alternative. E’ importante, dunque, coniugare due anime del territorio che vanno entrambe rispettate, poiché da una parte non si può più rinunciare al progetto di energia alternativa e, nello stesso tempo non si può non attenzionare il rispetto della natura e dell’ambiente. Anni addietro si discuteva solo dell’esigenza di rispettare la natura, oggi bisogna contemperare ciò e garantire una sostenibilità energetica effettivamente  pulita.

Il Paesc rappresenta un’evoluzione del Paes perché integra il concetto di efficienza energetica e rispetto per l’ambiente, quindi il clima come elemento che fa da contrappunto allo sviluppo energetico. Il Paesc, così come il Paes prima, non sono altro che modelli che vanno proposti alla collettività. Il comune di Messina è alla vigilia della pubblicazione della bozza di Paesc, che chiaramente integra le le linee guida dal punto di vista energetico del Paes. Bisogna, tuttavia, sottolineare che, nella piramide dei consumi energetici, alla base di produzione di Co2 e classi climalteranti, la parte pubblica, quella che è di competenza dell’amministrazione comunale, è poco rilevante; la grande massa dei consumi che generano gas climalteranti nascono difatti, all’interno delle nostre abitazioni. Quindi, prendere coscienza che anche un grado in meno nel termostato di casa, può avere un impatto elevatissimo sui consumi energetici è ormai assolutamente fondamentale

Tra i progetti portati avanti dal Comune, quello che ha più rilevanza e che ha dato maggiore soddisfazione è il progetto di roaming. Oggi questo progetto offre risultati importanti, sia in termini di efficienza, che di qualità del servizio. Da questo punto di vista, inoltre, i dati della riduzione di produzione di CO2, evidenziano un ottimo risultati che superano le previsioni del PAESC del 2015.

Adesso, dopo essere intervenuti sul risparmio, ci si sta focalizzando sulla produzione. Cogliendo l‘opportunità di finanziamenti utili che contribuiscono allo sviluppo economico e sociale della comunità, e con pochissime risorse il Comune sta realizzando a Messina una delle prime comunità energetiche in Italia. Il Comune di Messina sta, infatti, per mettere in funzione un impianto fotovoltaico di 50kw di potenza. Non è una potenza enorme, ma è il nucleo iniziale per costituire la comunità energetica, dove un sistema di produttori e consumatori genera un modello virtuoso che viene premiato economicamente. L’Europa in questo senso ha tracciato una direttiva che sottolinea che dobbiamo produrre per consumare; prima il fotovoltaico produceva e immetteva in rete, ma solo chi produceva aveva un piccolo beneficio economico. Oggi si può e si deve fare comunità, così che chi produce faccia in modo che ci sia qualcuno pronto a consumare quella corrente nel momento in cui viene prodotta. Questo sistema può alleggerire la rete e cambiare gli stili di vita, ed è   l’upgrade che può risultare  vincente. Il modello in questione sta nascendo nella zona di Mangialupi, si dovrà poi replicare in altre zone della città.

L’amministrazione si pone come soggetto proponente nei confronti dei partner esterni, con proposte che abbiano respiro e valenza ampia in modo da attrarre qualcuno. I partner interni possono essere i cittadini, che devono fare il possibile per entrare a far parte di questo nuovo paradigma. A breve sarà pubblicato il bando per la prima comunità al quale verrà dato forte risalto, con la speranza che siano in tanti ad aderire. Infatti, è fondamentale che ci sia qualcuno che consumi l’energia prodotta, poiché più saranno i consumatori, maggiore sarà il beneficio che la collettività riceverà. In primo perché ci si allontanerà dalla dipendenza dai combustibili fossili, ma ci sarà anche un vantaggio personale poiché il Gse riconoscerà un bonus sia ai produttori che ai consumatori. E’ fondamentale comprendere non viene finanziato il consumo maggiore o lo spreco, ma un diverso comportamento e stile di vita che debba spingere la collettività ad utilizzare la corrente per alcuni servizi ed in determinate fasce orarie in cui si concentra la produzione.

Sono dunque diverse le iniziative portate avanti dal Comune di Messina che, tuttavia, ad oggi, non trovano fondamenta in una linea strategica ben definita. Il Documento Strategico per la Transizione Energetica intende fare proprio questo, attraverso uno studio dello stato dell’arte del territorio e la proposizione di linee di intervento che pongano le basi il processo di transizione energetica.